La mattina tutto può essere visto da un’altra prospettiva. L’aria fresca e un po’ pulita dalla notte rischiara anche i pensieri, ossigenandoli e lasciando spazio a buoni sentimenti. Un giorno qualunque dedicato alla mia vita. Divenuta all’improvviso prioritaria rispetto alle necessità degli altri, a cui, senza troppa convinzione, mi assoggetto con fatica.
Il vortice di contrarietà che mi caratterizza sembra improvvisamente dissolto nel silenzio e nel cielo chiaro di questa giornata.
Vorrei ogni tanto approfittare di momenti di ilarità e del sano attaccamento alla vita che ogni mille anni fanno capolino nella mia esistenza colorando di rosa i pensieri. Ma tutto è così fugace e frettoloso. Anche gli stati d’animo. Divenuti oramai ad alta velocità. Come treni ti passano sotto il naso, rallentando solo il tempo della curva dove è posizionato il cuore. Poi, di nuovo via.
Non ho speranze. Continuo in sordina a cooperare con il negativo, raggrovigliandomi nei suoi luoghi oscuri e sperduti, mentre il severo cipiglio di buone letture ha ceduto il posto al senso pratico della vita.
Nel cui sguardo colgo un conosciuto non so che di disapprovazione.