Come un pesce fuor d’acqua

Io mi sono sempre sentita come un pesce fuor d’acqua nella vita. Un po’ fuori tempo massimo da sempre, mal collocata e anche un poco disadattata. Per via di questa abitudine ad osservare un po’ troppo le cose, la gente, il mondo. Che cosi’ analizzato, studiato, osservato da vicino, ma spesso anche da lontano, a me è parso sempre diverso da come io sono.

Che certe volte me lo chiedo come fanno alcuni ad essere sempre così “sul pezzo” nella vita e ad esempio mi ci incanto proprio sul serio sul pensiero di come diavolo farà mai certa gente a capire sempre tutto al volo, anche quelle cose assai ermetiche, quelle mezze frasi o le parole buttate lì per finto caso, e su qualunque argomento poi, o fatto che ci sia al mondo! Come fa la gente a cogliere sempre al momento giusto la provocazione, l’ironia, la serietà o la comicità di un’affermazione. A ritrovarsi ogni volta dal lato giusto che,  “volta la carta” e’ sempre  quello corretto, del sentire comune.

Io dannazione se ci riesco a capire in fretta le cose! Ci ho messo sempre un sacco di tempo per capirle, io, queste benedette cose, di qualunque natura si tratti, di qualunque genere si parli, mi ci sono davvero dovuta soffermare sempre sopra. Un po’ come quando ti raccontano una barzelletta e non capisci al volo la battuta. Ecco, io di fronte alla perspicacia degli altri mi sento come una che non capisce le battute mentre tutti lì a ridere di gusto. Sì, un vero e proprio pesce fuor d’acqua, con l’espressione anche un po’ imbambolata.