Tra segni meno e segni piu, l’anno nuovo e’ iniziato in pareggio rispetto all’anno vecchio. Come dire, sfortuna contro fortuna, tutto come prima. Giove e i suoi fratelli continuano come l’anno vecchio a girare nell’universo. Venere tuttavia inondera’ il cielo del capricorno di raggi innamorati mentre Saturno e Mercurio promettono congiunture migliori, che non si vedono così da un pezzo. Questo, devo ammetterlo, un po’ mi mette di buon umore. Anche se mi sono ricordata all’improvviso che il 31 pomeriggio il filo rosso contro il pensiero negativo, quello di lana pura che per trovarlo ad agosto ci ho dovuto sudare (e che poi non era nemmeno puro al cento per cento ma solo al settanta e che quindi, almeno per quel trenta, mi ha pure protetta di meno), dunque quel filo rosso si e’ andato a spezzare. Che alla fine dell’anno un po’ me lo chiedo che mai voglia significare.
E, accidenti, con queste storie da fine dell’anno io, non c’e’ verso, mi condiziono un po’ tanto. Poi c’e’ pure che in questi primi giorni dell’anno, io mi sento un po’ triste per la fine dell’anno. Forse per via del fatto che ho mangiato un po’ troppo o solo perché al nuovo anno mi ci devo abituare quel tanto. Anche se spesso ha la faccia del vecchio. Anche se poi e’ più vecchio del vecchio.