Un raggio di luce filtra in una stanza in penombra. Un letto, un tavolino sotto la finestra. Persiane socchiuse a riparare dalla calura del primo pomeriggio d’estate. Il ricordo comincia a fluttuare senza alcun contorno. Allungandosi, ritirandosi ed espandendosi. Sfumando in forme imprecisate e vaghe che raggiungono comunque il cuore. La vita custodita si ritrova in luoghi imprevedibili. Talvolta finanche nel pulviscolo che aleggia in un raggio di luce, lì sotto la finestra. Ci ricerco dentro il mio tempo perduto mentre sì, già lo amo questo libro. Che sento così assonante, vicino, simile. E tanto di cappello a chi mi ha preceduto. A chi ha saputo con paziente volontà dedicare tempo alla ricerca del tempo altrui, magari ritrovando il proprio tempo. Ad Antonio, lettore attento e paziente e Gabriella, lettrice anche lei molto piu’ che accorta, il cui lavoro mi ha fatto venire voglia di ricercare la mia memoria. Nei colori di quelle pagine di un tempo perduto e, chissà, magari poi ritrovato.
Che il viaggio abbia inizio. Forse vi terrò informati.
“Alla ricerca del tempo perduto” di Marcel Proust
Utili approfondimenti di Gabriella Germano