“Un po’ per celia, e un po’ per non morire.” Ecco, se dovessi proprio descriverlo il motivo per cui negli ultimi anni io mi sia presa la briga di star qui a scrivere del più e del meno, dei miei tentativi di raccontare qualcosa, dei libri che mi è piaciuto leggere…e ancora, dei disegni solo abbozzati, delle foto che volevano racchiudere un attimo, o forse un senso, o magari niente…Ecco, se dovessi proprio darla una motivazione, sarebbe questa. Perchè un tempo di tanto tempo fa questa frase mi colpì entrandomi letteralmente dentro. E non è che lo sapessi che era tratta da “Madama Butterfly” di Puccini, però me lo sentivo che doveva essere qualcosa di importante. Sempre lì a girarmi per la testa, ogni volta che mi tornava la voglia di scrivere, che ne riscoprivo in qualche modo l’azione salvifica, prima di riscoprirne in qualche altro anche quella mortifera. Che per me scrivere è stato sempre un morire e rinascere. E poi morire, e poi di nuovo rinascere. Ma Dio mio, farlo in questo modo, andando avanti a colpi di post di un blog…mi veniva da dire ogni volta: “post blog post blog post blog”. Anche se quasi non ci ho dormito la notte con questo “post blog post”. Ci ho perso pure le diottrie della vista. Che se uno nella vita tutto lo prende troppo seriamente, troppo seriamente prende anche cose come il “post blog post”…
A dirla tutta, ad essere una cosa seria, “il blog post blog” e’ una cosa seria. E anche complicata. Soprattutto quando parte titubante. Io però me lo ero prefissato che ci dovevo andare a fondo a questo blog titubante. Che quantomeno a me, sarebbe servito. E in effetti io ho scritto. Mamma mia quanto ho scritto! E quando poi mi domandavo se quello che scrivevo poteva arrecare qualche noia a qualcuno mi dicevo: “che non mi legga chi si annoia!” Che in fondo, chi lo lega chi si annoia? E sì, non lo nascondo che io ci ho ben sperato. Che mi ripetevo nella testa: “ma chissà se io mi ci impegno sul serio…chissà un giorno…” Sì, proprio come il titolo dell’aria di “un po’ per celia e un po’ per non morire”… “Un bel dì, vedremo”…