L’anno scorso di questi tempi si combatteva una dura battaglia. La malattia non è roba semplice da affrontare e nemmeno da raccontare. Anche quando tutto farebbe pensare ad una guarigione, quella ti resta dentro come un continuo ammonimento. I cammini delle persone sono così differenti gli uni dagli altri. Attraversiamo lo stesso deserto e alcuni vedono solo sabbia, altri solo sole. La notte c’è chi sente il freddo, chi guarda le stelle che illuminano il cielo. La malattia porta a ognuno un pò di quello che guarda: a chi sabbia, a chi sole, a chi freddo, a chi le stelle che illuminano il cielo.


L’anno scorso di questi tempi addobbavo il mio alberello di Natale. C’era sicuramente il sole mentre scartavo le palline e i fiori. C’erano scatole sparse per casa, palline, pastorelli del presepe e lucette. C’era mia madre. Per la prima volta in trent’anni era qui con me a Natale. Si combatteva insieme quella dura battaglia che mi stava conficcata dentro come una spina nel cuore, eppure tutto intorno a me era perfetto: il sole, il cielo, i colori. Mia madre, il presepe e l’albero di Natale. Erano giorni luminosi. Lucette, luci, mia madre e il sole. La prima volta … Non lo sapevo che sarebbe stata anche l’ultima mentre pensavo alla beffa del destino, a quella spina infilata nel cuore che mi rovinava l’umore.

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5 thoughts on “L’ultimo Natale”

  1. Dolce Maria…aspettavo che tornasse a Cb per farle visita…
    In questi giorni a me torna la spina nel cuore e fa malissimo e non ce la faccio a sorridere. Ti invio un po’ di calore, non so se lo sentì da lì. Io ci sono … e mi mancano tutti . Ma proprio t u t t i. Anche la tua mamma.

  2. Ale, con gli occhi pieni di lacrime ti dico, tua mamma è sempre vicino a te. Non la vedi…ma c’è e non ti lascerà mai. Un abbraccio e un bacio alla cara signora Maria. 😥😘

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