Recupero oggi un buon umore che mi riconcilia con la vita, sufficientemente oscurata nell’ultimo periodo dal grigiore del tempo, da eventi piuttosto avversi e da malanni fisici la cui utilità è quella di ricordarmi quanto possa essere bella la vita ogni qualvolta questi cessano di esistere. Approfitto dunque della parentesi lieta che oggi mi ha ricondotto a questa mai scontata normalità, sotto la pioggia scrosciante di una giornata assai scura, fredda e fuori stagione per riprendere al volo l’istinto registratorio, messo ultimamente all’angolo da troppi ragionamenti, da quel bacchettone del mio raziocinio che spesso e volentieri ci prova a farmi sentire a disagio rispetto a questa bizzarra modalità comunicativa. Poi però accade qualcosa. Mi passano, per esempio, i miei malanni e, nonostante la pioggia, mi accorgo che dagli alberi spogli cominciano a spuntare le prime, giovanissime foglie. Come se non bastasse, l’amico Giampiero Castellotti riceve un premio giornalistico per il suo lavoro che ha a che vedere con il Molise. Vuoi che non fermi questo momento in uno dei miei claudicanti messaggii vocali? Direi di far tornare alla ribalta l’istinto registratorio e di lasciare borbottare il raziocinio. Come si suol dire, chi si è visto si è visto nel frattempo che scopro finalmente da dove viene … l’arrotino. Premiato-il-racconto-dell’emigrazione-molisana-a-Roma