Quando poi mi sono laureata è stato davvero un giorno speciale. Uno di quelli rari della vita per cui puoi sentirti che è valsa la pena nascere. Uno di quelli che da solo dà senso anche a tutti gli altri, persino a quelli grigi e sfocati che se ne vanno lenti a morire ammazzati. E di tanti attimi vissuti in quella giornata, uno che mi è rimasto vivo nella mente è stato quando Paolino mi ha fatto gli auguri. Paolino era un personaggio conosciuto nella mia facoltà, un uomo che, ai suoi tempi, si diceva avesse studiato da ingegnere e che tali studi lo avessero fatto ammattire. Era una persona buona e pacifica, che se ne stava giornate intere con il suo cappellino sulle scale della facoltà e non faceva male a nessuno. Quel giorno mi si avvicinò, si congratulò con me e, guardandomi fisso negli occhi, mi disse serio e con tono solenne: «Non preoccuparti se non farai subito quello che ti piace. Prima o poi succederà!» Per me queste parole sono state un regalo importante e me le sono tenute sempre a mente, da quel momento a seguire. Perché Paolino aveva degli occhi seri mentre parlava che non potevano certo essere quelli di un matto…
… A me sono sempre successe piccole cose che poi sono diventate grandi cose. Quasi a dispiegare antichi segreti, come quando svoltando un angolo si scopre la “meraviglia”.
Quando poi mi sono laureata da Io gennaio me lo immagino bello
Disegno di Giulio Forte
Realizzazione video Whiteroomagency
Musica di Andrea Vanzo – Find a Melody