11 gennaio 2025

Non sono abituata a tirar fuori quanto di spaventoso, doloroso, tremendo ho dentro di me. Per esempio: ora, cosa dovrei dire? Che ho voglia di piangere, e’ tutto inutile, aspetto che il giorno finisca perché e’ un giorno in meno da detestare. Non ho forze, non ho voglia di nulla, nemmeno spendere soldi mi rende attiva. La musica poi….nemmeno a parlarne. Le note vanno a solleticare lo stomaco che sobbalza, si chiude, si stringe e spinge sul cuore che comincia a battere forte e stimola il petto che stimola la gola da cui esce un rantolo: mi manchi…Tutto e’ inutile, devo concentrarmi per camminare, concentrarmi per mangiare, concentrarmi per non pensare… Ho paura che possa non finire questo strazio, ho perso anche la speranza. Ho paura di aver perso la felicità per sempre, paura di non trovare più nulla di bello, paura di essere niente  paura che non sia rimasto che questo: solo paura.
E’ tutto un ricordo che ora non voglio ricordare: parole che non voglio ricordare, risate che non voglio ricordare, progetti che non voglio ricordare, foto che non voglio guardare, luoghi che non voglio ripercorrere. Quello che qualche tempo fa mi faceva star bene ora mi fa sentire persa. Ho condiviso con lui tutto ed ora devo costruire qualcosa di nuovo dove lui non c’è, un luogo tutto mio, dove la luce è nuova, la musica e’ nuova, dove cammino in modo diverso, dove il mio viso e’ diverso, i miei capelli, il mio corpo sono diversi, perché quello che sono ora appartiene a lui ed e’ ormai compromesso…

Per sempre

A.S.

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