🖋 Realizzo oggi che la rinascita primaverile, il voltar pagina e scenario della natura che mi circonda, non può perfettamente coincidere con i miei tempi di reazione. Il tutto sembra piuttosto connesso allo stato di paziente attesa in cui sono collocata dopo aver idealmente messo il punto sul mio lavoro, dopo aver fissato la solita bandierina della tappa di un percorso (…accidenti se…) accidentato. Il solito bucatino al sugo a bagnomaria di mia nonna mi viene incontro e mi definisce ancora una volta molto bene in questi tratti salienti di “soggetto in paziente attesa”. In effetti, nella condizione di bucatino a bagnomaria ho cominciato a sentirmi ormai da parecchio nella vita e, più passa il tempo, più mi accorgo che il lento processo di insaporimento reca con sé elementi di sapore per sé e in sé stesso, dai quali traggo spunto per alimentare, non solo la mia pazienza, ma addirittura il senso della vita. Realizzo, a questo punto, che i semi del pensiero leopardiano hanno avuto tutto il tempo per germogliare in me che me ne sto qui a decantare il senso e il sapore dell’attesa da questo luogo un po’ indefinito, dietro le tende delle mie finestre. Da qui guardo quasi di nascosto questo cambio di stagione ormai conclamato, al contrario di me, tutto bello esposto. Mi dico che è necessario chiudere il cerchio per allinearmi al rifiorire degli alberi ormai tornati verdi, e che finchè il cerchio resta aperto, io me ne resto bellamente a stazionare a bagnomaria nel mio foglio bianco, quello del prima di voltare pagina e passare al capitolo successivo. In attesa della pubblicazione del mio libro, vivo in una sorta di stasi fattiva che mal si concilia con il lavorio continuo mentale. Oggi, però, decido di lottare e provo a dargli una scossa a questa stasi fattiva. Assecondo, cioè, le tentazioni del solito istinto registratorio che mi conduce sempre e inevitabilmente su ingarbugliamenti colossali: salite, discese e svariati ripidi dislivelli di oltre venticinque minuti di sproloquio che, tuttavia, decido comunque di pubblicare, confidando nella sincerità che riverso nell’Universo delle mie “considerazioni dal foglio bianco”. Dalla primavera al bucatino al sugo di nonna, fino all’inenarrabile pensiero di Dostoevskij da cui giungo al mio, a cospetto piccolo piccolo ma bello, sulla vita, la morte e, per il mezzo di una bella canzone, l’amore. ❤️ Ogni cosa sa di te