22 km di passi.
Siamo rimasti in tre.
Sveglia prima delle 6. Si procede nei quotidiani preparativi per iniziare la giornata di cammino intorno alle 6.30 con l’uscita dall’Albergue. Siamo tutti d’accordo nel dire che questo è il meno confortevole fino ad oggi tra gli alloggi utilizzati.
Gino e Carlo sono già in strada, Mirella sta scendendo le strette scale mentre io sto iniziando la prima rampa. All’improvviso sento un colpo secco; giro la rampa e nel buio vedo Mirella a terra che si lamenta per il dolore al piede sinistro. Tolta la scarpa ci si rende conto che la caviglia è già gonfia, però il movimento c’è quindi niente di rotto. Gino ferma la macchina della Guardia Civil che fortunatamente sta passando davanti all’Albergue; i gendarmi chiamano subito l’ambulanza. Dopo qualche minuto Mirella viene portata via, destinazione l’ospedale di Logrono per accertamenti radiografici.
Salutiamo con dispiacere Mirella e alle 7 prendiamo la via per Santo Domingo de la Calzada.
Sole, temperatura fresca ideale per camminare. Sterrata con andamento altimetrico movimentato ma senza strappi; ambiente agricolo aperto su distese coltivate a vite e a cereali, come siamo abituati a vedere da qualche giorno. Geometrie cromatiche diverse sotto un cielo azzurro.
Colazione al bar di Azofra e poi riprendiamo il cammino superando Ciruena e con svolte ampie e lunghi tratti rettilinei arriviamo in vista di Santo Domingo. Entriamo dalla zona nuova dell’abitato e, in pieno centro, vicinissimo alla cattedrale, troviamo la Casa de la Cofradia del Santo, il nostro alloggio odierno prenotato ieri, anche per noi, da Guido. Doccia, bucato e poi uscita per visitare la cattedrale e mangiare qualcosa. Bellissima la cattedrale con i suoi arredi e particolare la presenza di un “gallinaio” con due polli bianchi vivi in memoria di un miracolo del Santo.
Mentre siamo seduti al bar con tapas e vino tinto arriva la telefonata di Mirella: dieci giorni di riposo, pullman fino a Barcellona e aereo in serata per Roma. L’avventura del Cammino è finita questa mattina scendendo le scale a Najera.
Dopo il caffè rientriamo alla Casa del Santo per un po’ di riposo. È arrivato anche Guido che ha prenotato anche per noi per domani a Belorado.
Appuntamento alle 18 per andare poi a cena. Pensiamo di sdebitarci offrendogli la cena.
Angelo e Carlo
Ebbene si, con tanta amarezza dentro sono dovuta tornare a casa. Sapevo già che non avrei potuto completare l’intero cammino, per motivi di lavoro, ma ero decisa ad affrontare un’altra settimana di fatica, bellezza, condivisione, meditazione, convivialità e molto altro. Allora addio fortuiti e coinvolgenti compagni di percorso; arrivederci Carlo, Angelo e Gino che nelle 8 tappe avete dimostrato di essere veri e piacevoli amici. Grazie per avermi dato la possibilità di assaporare questa avventura “unica” e … buen camino. Mirella