31 km di passi.
Camminata lunga e assolata.
Alle 6 siamo in strada fuori dall’hotel Cordon e attraversiamo una Burgos ancora deserta. Uscendo verso la periferia si forma piano piano una processione di persone con lo zaino che si incanala nell’unica direzione segnata da frecce gialle o da mattonelle blu con la conchiglia gialla. Passiamo davanti all’università e poi, dopo il Puente de Malatos, entriamo nel parco Parral e costeggiamo il Vivero Forestal. Dall’asfalto cittadino siamo tornati su sterrato. Ampio giro tra viadotti, svincoli e sottopasso ferroviario e arriviamo a Tardajos dove facciamo colazione, visto che uscendo presto non possiamo farla prima di partire. Incontriamo il nostro amico orientale e dopo il consueto cerimoniale dei saluti, chiediamo e conosciamo finalmente il suo nome: Han (forse non si scrive così ma si pronuncia così), dalla Corea del Sud.
Dopo poco siamo a Rabe de las Calzados, borgo che dal cartello d’ingresso su strada leggiamo essere gemellato con Santa Maria a Monte (Pisa). Sempre su sterrata procediamo per salire la prima meseta per arrivare a Hornillos del Camino.
Oggi è la prima giornata di conoscenza delle mesetas, questi altipiani aridi, senza alberi, con estensioni coltivate a cereali che sembrano sterminate. Fa caldo. Scendiamo a Hornillos del Camino dove facciamo un’altra sosta per mangiare qualcosa di salato (sono le 11) prima di affrontare la salita dell’altra meseta per arrivare al fine tappa di Hontanas. Prima di arrivare alla Cruz San Bol incontriamo un camioncino che in cambio di un donativo offre dal caffè, ai succhi, alla frutta, a lattine di bibite. Sosta anche qui.
Superato il cumulo di sassi dove è piantata la croce, l’orizzonte dietro è delimitato dalle pale eoliche, scendiamo per passare il Rio San Bol e poi con l’ultima salita ci affacciamo sopra Hontanas che ci appare, incassata, all’improvviso. Il nostro albergue si chiama El Puntido, molto accogliente. Soliti adempimenti con in più oggi la decisione di utilizzare il servizio di “lavadora” e “secadora” (7 euro) evitandoci il lavaggio a mano. Notiamo la presenza di molti giovani.
La camminata è stata lunga, assolata ma siamo soddisfatti di come stiamo andando. Abbiamo superato i 300 km. Molti ancora ci aspettano ma giorno per giorno affrontiamo questa nostra bellissima avventura.
Angelo e Carlo
Ho apprezzato molto l’aggiornamento di ieri, mi fa sentire ancora nel gruppo. Certo che durante il cammino ci si conosce e si stringono e rafforzano legami umani e di amicizia che sembrano destinati a non finire mai, invece, spesso, le strade si dividono. Nessuna meraviglia per la scomparsa dell’archistar, era chiara la sua continua ricerca di individui sempre nuovi da “sorprendere”.
Mi fa piacere che stia andando bene a Kem e Han.
Il solitario brasiliano o portoghese che si era rifiutato di dormire nella nostra stessa camerata, scommetto che lo vedete tutti i giorni.
In merito a Guido, visto come procede l’avventura, mi pare decisamente inappropriato il “barcollo ma non mollo” (ha persino retto con scarpe non sue).
Per ciò che riguarda me, domani rientro in ufficio. La caviglia è ancora gonfia ma non mi fa male.
Un abbraccio a tutti quanti e …. tanta forza!
Mirella