31 km di passi.
Si continua il cammino sotto gli occhi delle cicogne.
Arrivati a El Burgo Ranero, dopo 6 ore e 20 di cammino e preso posto nell’hostal El Peregrino, doccia compresa, ci divertiamo a capire a che punto siamo del percorso. Consultate le guide e la traccia GPS arriviamo a questa conclusione convincente: 430 km percorsi e 351 quelli che ci dividono ancora da Santiago. Del resto sono 17 giorni che camminiamo.
Passiamo alla cronaca della giornata. Partenza alle 5.45 al buio dall’albergue Los Templarios e su sterrata incontriamo prima il piccolo borgo di Moratinos, dove salutiamo il nostro amico coreano Han, dopo qualche chilometro quello di San Nicolas del Real Camino, quindi cominciando a costeggiare la N-120 su una traccia pressoché rettilinea arriviamo a Sahagun con una minima deviazione per passare davanti alla piccola chiesa della Virgen del Puente.
Abbiamo appena superato il confine amministrativo tra le province di Palencia e quella di Léon. Sahagun è considerata il centro geografico del Cammino.
Il cielo è sempre minaccioso di acqua ma siamo fiduciosi. Questa notte c’è stato un violento scroscio di pioggia, poi niente più. A Sahagun fermata per la colazione. Usciamo dalla città percorrendo il ponte sul rio Cea e sempre in affiancamento stradale costeggiamo il paesaggio agricolo divenuto familiare. Arriviamo a Bercianos del Real Camino e affrontiamo l’ultimo tratto di circa 7 km per raggiungere El Burgo Ranero, destinazione finale di oggi.
Il piccolo borgo ci si presenta con le sue strade di abitazioni a due piani, molte delle quali sono rifinite con l’intonaco di fango e paglia, tipico di questa architettura rurale.
In giro solo pellegrini che cercano una sistemazione nei pochi albergue e hostal presenti. Sul campanile della chiesa ci controllano le immancabili cicogne.
Angelo e Carlo