L’estate mi volge le spalle, qui, in questa terra in cui vivo a tratti e di lato, che mi guarda di sbieco, in cui mi abbrutisco di centro. Tra strade, ricordi e muri scorticati dei palazzi di fronte.
Oggi assai scoloriti e anche parecchio invecchiati mentre la ruggine delle ringhiere arrugginite, come al solito antica, immobile mi guarda piuttosto impettita.
Con il cuore un po’ appesantito me ne sto qui a galleggiare. Tra i posti, gli scorci e gli odori. I tramonti degli altri, quelli tra i monti.
E resto dentro a cercare riparo. Dai soli e le lune sul mare. Dalle cose svuotate, a volte spostate. Non piu’ ripristinate e nemmeno un po’ riempite.
Chiedo aiuto ai colori per quel grigio che mi immalinconisce dentro. Ma quelli si annacquano pigri, senza darmi il sollievo che cerco.
Bellissima