Quando qualcuno di conosciuto muore, si porta sempre via una parte del nostro mondo, soprattutto quando chi se ne è andato ha trasmesso qualcosa di positivo al mondo, magari solo con il sorriso o con gesti gentili. Accade poi che uno si immedesimi nelle situazioni che quelle vite spezzate si portano dietro, forse semplicemente perché, pur essendo private, certe vite diventano un po’ nostre, a volte anche solo simbolicamente a rappresentarle tutte le vite spezzate, anche quelle non conosciute. Così più di tutto oggi penso a una bambina che improvvisamente non vedrà più il suo papà entrare dalla porta la sera dopo il lavoro o che non giocherà più con lei. Una bambina che non vedrà più i suoi occhi ridenti e pieni d’amore, non li rivedrà più sorridere per ogni sua cosa buffa. E non lo farà più proprio per sempre, per tutta la sua vita.
Oggi la vita mi appare così tanto intensa, seppur dolorosa, nell’emozione che queste cose mi fanno provare. Oggi è questo quello che provo. Oggi penso che la vita finisce e comincia ogni giorno, ogni momento. Che si muore e si nasce con la pioggia e col sole, con la neve di inverno e al mare d’estate. Oggi penso che si muore anche con il cielo azzurro di un inizio di primavera, proprio quando la vita rinasce, quando tutto intorno fiorisce.