Il mondo annega in un mare di parole. Lette, scritte, urlate. Ovunque, parole. Qualunque cosa accada, parole. Che si rincorrono, come cani, si mordono. Come cose, si ammucchiano. Come dubbi, confondono. Scorrono e si riversano le parole. Occupano spazio, moltiplicandosi si ripetono,  duplicandosi si copiano. Sono pesanti e vuote mentre si dirigono,  in mille sensi non si filtrano e poi sempre si espongono. E mio Dio il mondo annega e quelle giuste soffocano.

E si perdono.

E mai più si ritrovano.

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