Oggi, 30 maggio, il mio viaggio inizia da Firenze, esattamente in piazza della Repubblica. Ore 14:50, entro in griglia, con il pettorale 1923. Realizzo che sto per intraprendere qualcosa di grande, forse troppo, per me. Sono accerchiato da runners ultra quarantenni. Mi sento veramente piccolo, giovane….solo. Solo con i miei pensieri e le mie preoccupazioni. Mi volto, cercando lo sguardo di mia madre, per ricevere un po’ di conforto. Ma lei si è già diretta allo start di partenza pronta, come me, a percorrere (lei, per fortuna sua, in auto) i famosi 100.000 metri che ci porteranno, attraverso l’appennino Tosco-Emiliano, a Faenza. Fortunatamente incrocio lo sguardo di un giovane runner, Manuel Comandini, anche lui al primo Passatore della sua vita. La nostra giovane età, ci porta a farci forza ed a sostenerci a vicenda, anche perché non abbiamo alternative! Ore 15:00, sotto il sole cocente, siamo 2.400 compagni alla conquista di Faenza. Passando per le centrali vie di Firenze, sento il calore del pubblico che ci applaude e ci incoraggia, in questa sfida con noi stessi…davvero emozionante. Passa il primo km, il gps segna un passo di 6.05 min/km. Penso che ho da farne “solo” altri 99 di km prima di tagliare il traguardo e che, se conto i km, non riuscirò ad arrivare nemmeno al 30°! Intanto sono al 10°, all’altezza di Fiesole, località sulla collina fiorentina. Ho conosciuto un gruppo di ragazzi emiliani, il divertimento in persona! Stiamo chiacchierando e ridendo a crepapelle, un ridere di pancia, per ingannare il tempo. Ci raccontiamo barzellette e aneddoti buffi, inenarrabili…D’altronde ci sarà tempo per la solitudine e la sofferenza. Perciò…Carpe Diem. Rimango in loro compagnia fino al 32° km. Ho il piacere di godere della magnifica e profumata terra toscana e tutto è condito dall’allegro e festoso pubblico, stile “tappa del giro d’Italia”. Ciclisti, motociclisti, automobilisti e camperisti, parenti e amici di noi partecipanti, indaffarati per tutto il tragitto a supportarci moralmente e tecnicamente, co bottiglie d’acqua, barrette e gel energetici o, comunque, cibo in generale e nonostante l’organizzazione abbia predisposto i punti di ristoro ogni 5 km. Il Passatore non è una semplice corsa podistica ma viene vissuta come “l’evento storico dell’anno”. Bravi a tutti gli organizzatori e ai volontari!
Arrivo al 30° km: Borgo San Lorenzo. Sto bene e sono felice, molto felice. Le mie condizioni fisiche sono ottime, nessun dolore, nè crampo. Respiro regolare e il passo medio al km è come da tabella. Attraverso il rilevatore dei tempi, accolto da una calorosa folla di persone, batto il cinque a tutti i bambini, alzando le mani per chiedere un po’ di incoraggiamento che mi danno!
I km passano e non me ne accorgo. Al 33° circa incontro Luca Flamigni, faentino d’adozione, al suo primo Passatore. Facciamo qualche km insieme, “davanti alle telecamere” dell’organizzazione, e l’esperto runner mi dà qualche dritta per affrontare il Passo della Colla. Manca poco e a breve inizierà la salita…
Eccola, la salita… Al 35° km ripenso alle parole di Fabrizio, ultramaratoneta, incontrato poco prima della partenza. Mi ha raccomandato di salire regolare, piano piano, di non guardare i compagni che cammineranno o che saranno in difficoltà. Così, ahimè, sto facendo…
Finalmente eccomi scollinare il Passo della Colla dopo 4 ore e 53 minuti di viaggio, ben 15 km circa di dura salita! Vedo mia madre e le dico che sto bene. Pur avendola appena terminata, per sdrammatizzare, le chiedo: “quando inizia la salita? “. Voglio farmi vedere fresco e riposato, non posso farla stare in pensiero per altri 50 km… bè, la sua risposta non posso certo scriverla qui. Cambio la maglietta bagnata, modalità “pit stop di formula 1” e inizio la discesa. Che sollievo! Al 60° km rivedo mia madre e le faccio cenno di stare bene. Lei mi dice che andrà un po’ più avanti…La rivedrò solo a Faenza ma credetemi, meglio così.
Le mie gambe corrono di pari passo con i pensieri. Penso a Cristiana, alle persone che mi vogliono bene. Ad una parte di me che mi veglia dall’alto, a tutte le ore di allenamento corse per questa impresa…Insomma, non posso permettere che la noia e la solitudine prendano il sopravvento, lo devo sopratutto a me stesso! Arrivo a Crespino, paesino in cui vive il ciclista Riccardo Chiarini, di cui sono un grande fan. Incontrarlo mi ricaricherebbe emotivamente…ma nulla.
Intanto inizia a farsi buio. Al mio 75° km di viaggio, dopo più di 7 ore dalla partenza, come un fulmine a ciel sereno arriva la crisi: voglio mollare, anche se fisicamente sto bene. Mi interrogo in terza persona, per distaccarmi da me stesso, sul motivo del mio crollo, tanto di tempo ne ho! “Perché dovrei fermarmi? Per la noia, per la stanchezza o perchè il buio mi fa paura?” Mi dico: “Fabrice, se non stai male, devi proseguire per rispetto ai tuoi compagni che stanno veramente soffrendo e a denti stretti non mollano. Hai la fortuna di stare bene e allora, mannaggia, VAI!” Come se non bastasse, mi si avvicina Marco, padre di famiglia bergamasco, che è in crisi e vuol mollare (ha scelto la persona giusta per il sostegno…). Mi racconta che l’anno scorso era alla Cortina-Dobbiaco run. Se avesse immaginato che sarebbe stata così dura, questa 100km non l’avrebbe mai fatta! Gli rispondo che oramai è qui e che a Faenza ci deve arrivare a tutti i costi…lo deve alle sue figlie! Ci fermiamo al ristoro di Strada Casale, km 80. Vedo che Marco inizia a rilassarsi, le rughe del suo viso iniziano a distendersi perciò lo prendo con forza per un braccio e lo faccio alzare, dicendogli che dobbiamo arrivare in quella c@@@o di Faenza!
Passo Fognano, 85°km. Continuo regolare, mi alimento abbondantemente ad ogni ristoro….Supero Brisighella al 90°km, passo anche Errano, 95km. Bene, mancano solo 5 km alla fine del mio viaggio! E’ notte fonda…guardo le stelle. Ripenso a tutti i miei amici e questo pensiero mi dà una grande forza. Penso alle persone che tifano per me. Non posso deluderle, credono in me. Penso ai bellissimi 95 km percorsi e vissuti intensamente. Ho conosciuto persone speciali che diventeranno quasi come fratelli. Da qui a poco conquisterò Faenza! A 3 km dalla fine, nel buio, spiccano inaspettatamente tantissime piccole lucciole…Che momento, sembra mi vogliano indirizzare all’arrivo… Intravedo il cartello del novantesimo km e una folla di persone mi incita a non mollare, a correre, perché manca veramente poco alla realizzazione di un sogno, del mio sogno! Vedo delle luci, sono a 500 mt dall’arrivo in piazza del Popolo…sì, sì, lo vedo! E’ lui, il traguardo, illuminato a giorno…Scoppio a piangere. Un pianto di felicità e orgoglio per me stesso….I brividi mi scorrono per tutto il corpo….Taglio il traguardo e dal profondo del cuore parte un urlo liberatorio per le 10 ore e 21 minuti di massacrante quanto indimenticabile viaggio, sotto tutti i punti di vista, portato a termine all’ 1:25 del mattino.
Questo per me, a 23 anni, non è un semplice arrivo ma una vittoria. La dedico a mia madre, per tutto quello che ha fatto e fa tutt’ora per me. Questa meravigliosa sfida l’ho vissuta come una conoscenza di me stesso…Un viaggio interiore, una grande prova psicologica. Grazie super Ivana! Sei unica.
Leggo la classifica, 162° su 1892 arrivati, 7° di categoria! Ringrazio Cristiana, Annabella, Alessia, Federico e Max e tutta la mia società, la Polisportiva Caprioli, e in particolare Giorgio Canal che a 4 giorni dalla corsa, quando ho perso il mio punto di riferimento, si sono stretti intorno a me…mi hanno supportato, sopportato e hanno creduto nella mia riuscita.
Grazie anche a te, Nicola, per avermi spinto ad iscrivermi a quella che è stata l’esperienza più bella vissuta nella mia vita! Grazie davvero!
Fabrice