Oggi parliamo…
…🎤🎧 di capelli 💇‍♀️💆‍♀️, buon umore😄, onda vitale🌊 e invidia🌬🖤

🖋 Sulla scia dell’onda vitale che sembra essersi innalzata nel mare della mia esistenza, affronto una calma passeggiata serale di ritorno da Giuseppe, il mio parrucchiere. La testa sembra fluttuare, come i capelli. Sistemati, belli, ondeggianti e, soprattutto, roseati. Con la complicità delle tonalità e dei profumi di creme che Diana segretamente intruglia come pozioni magiche confabulando in codice con Giuseppe, i pensieri sembrano sfumare anch’essi verso tonalità più consone alla primavera. A seguire,  sotto le forbici esperte di Giuseppe, il miracolo si compie definitivamente, finanche con colonna sonora di sottofondo che, a volume piuttosto sostenuto, si propaga ben oltre i confini del suo negozio. Lo scaschettamento alleggerisce capelli, testa e, dunque, anche i neri pensieri nel  mentre la voce di Dori Ghezzi si espande su una datatissima Margherita non lo sa di cui io conservo ancora il 45 giri in vinile a  casa e Giuseppe ricorda a menadito tutto il ritornello (come tutti, più o meno, i ritornelli datatissimi del repertorio anni 70 e 80 con in cima quelli dell’amato Enrico Ruggieri). Esco dal negozio talmente leggera e pervasa dal senso di serenità che mi pare addirittura di barcollare per il buon umore che, infine, un bicchierino di prosecco e le sue bollicine consacrano definitivamente. Tergiverso ancora una mezzoretta, prima di rientrare a casa, camminando lentamente sotto la galleria di alberi della mia strada e mi concedo finanche un messaggio vocale, senza nemmeno accorgermi del clacson di sottofondo che qualcuno piuttosto nervoso fa risuonare dalla propria macchina. Alle sette di sera, i raggi di sole fiochi che si riflettono sui tronchi degli alberi mal si conciliano con l’impazienza della gente. La ignoro infatti bellamente nel mentre me ne vado su e giù a  discorrere di argomenti di riflessione non ben definiti e che mi piovono a casaccio nella testa sull’onda della filosofia ruspante che attraversa la mia vita. Stasera mi abbarbico sui sentieri dell’invidia, concetto che già da qualche giorno si intrufola nella mia mente con sprazzi di pensieri pigri e confusi oscillanti tra chi la prova e chi desidera ardentemente farla provare. L’argomento, forse perché un pochino brilla, mi appare oltremodo originale se non addirittura fortemente contemporaneo, direi pure ultramoderno. E infatti sull’evenienza che il sentimento è da quel dì che affligge il mondo, sorvolo alquanto. La riflessione resta tuttavia solo accennata e come al solito l’intento di un approfondimento viene rimandato.

(…Tornando a casa accendo un palo santo per allontanare eventuali influenze maligne sprigionatesi dalla visione dei miei capelli, sempre pericolose per i probabili malocchi che si portano dietro🙏😌💫…😉)

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