27 km di passi. “E’ il cammino che fa il pellegrino”

Questa mattina abbiamo ulteriormente anticipato l’orario di partenza: alle 6.35 ci siamo avviati dando un ultimo saluto al ponte e iniziando il Cammino. La copertura leggera di nuvole ci ha attenuato il colorarsi dell’alba; però siamo stati contenti della scarsa insolazione nelle sei ore di cammino che ci ha risparmiato il caldo lungo il percorso a saliscendi.
Ancora oggi paesaggio agricolo bellissimo, con sfumature di verde, bruno dei campi a grano, orzo, avena e appezzamenti a olivo e filari di vite e piante di mandorlo.


Abbiamo incontrato molti ponti ad arco di origine romana e medievale e percorso anche brevi tratti di “calzada” romana come a Cirauqui. A seguire,  l’attraversamento di piccoli paesi come Cirauqui e Villatuerta , percependo i segni ancora presenti di insediamenti pieni di storia. Abbiamo fatto la piacevolissima conoscenza di Emilio, architetto originario di Nemi e cittadino del mondo.

 

 

Questo può capitare sul Cammino. Estella è una delle città artisticamente più interessanti del Cammino, la cui fondazione risale attorno al 1090 ad opera di Sancho Ramirez, proprio per il gran numero di pellegrini.

Stiamo facendo esperienza sulle dinamiche che regolano le nostre giornate, automaticamente stiamo definendo comportamenti che diventano regole nella gestione della nostra quotidianità. Gino cita il detto: “è il Cammino che fa il pellegrino”. Durante il percorso, anche oggi si è percepito un benessere interiore attraversando questo paesaggio agricolo, camminando sui selciati di questi piccoli borghi, sentendo i profumi delle fioriture, il canto degli uccelli che fa sponda al nostro andare, la frescura delle prime ore in movimento e poi la luminosità del cielo che si colora con l’alba. È certa la funzione terapeutica del Cammino

Angelo e Carlo.

 

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1 thought on “5^ tappa del “buen camino”: 16 maggio – Puente la Reina – Estella”

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